Non so chi ha permesso che a Macerata, davanti ad un edificio istituzionale (spero non il Comune), si montasse una forca con un manichino che raffigura Mussolini a testa in giù (da far colpire ai bambini per ottenere caramelle), ma chiunque l’abbia fatto evidentemente non sa che quella fu una delle pagine più vergognose della storia italiana. La folla che aveva osannato quell’uomo fino al giorno prima e che poi si è messa ad urinare sul suo cadavere martoriato non ha niente da invidiare agli islamisti che avevano sodomizzato Gheddafi. Perché nei paesi civili, anche i dittatori hanno diritto ad un processo.
Ricapitolando: forcone con manichino di Mussolini a testa in giù da far colpire ai bimbi in cambio di caramelle (davanti ad un edificio istituzionale, credo il Comune) a Macerata. Fischi al rabbino e ai deportati dei lagher a Trieste. Un ventenne che fa il saluto fascista mentre sono in corso le commemorazioni a Spezia. Basterebbe scorrere le notizie di questi giorni per capire che in un paese che non ha fatto i conti con la propria storia, dove i fascisti si sono riciclati e gli antifascisti sono persino peggio di loro, la festa del 25 aprile sarebbe da abolire e sostituire con qualcos’altro. Che ne so…la Festa dell’Amore. Possibilmente vicina al 1 maggio per non perdere il Ponte.