NESSUNO SI RIBELLA AL DISFACIMENTO TOTALE:

PREPARATEVI A MORIRE AL FRONTE PER IL NON BINARIO NEMO

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MELONI: RIMPATRIATI 6.400 CLANDESTINI SU 175MILA SBARCATI

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GOVERNO LO SA: “MIGRANTI SECONDA GENERAZIONE ODIANO L’ITALIA”

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RECORD SBARCHI: IMMIGRAZIONE È PIANIFICATA PER SOSTITUIRE ITALIANI

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IMAM:”PRENDEREMO IL POSTO DEGLI ITALIANI”

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SCUOLE ‘ITALIANE’ PIENE DI STRANIERI UNA PRIGIONE PER I NOSTRI FIGLI

ecco:

Repubblica per criticare la Meloni cita Al Jazeera (che finanzia Hamas)

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Francesco Specchia 13 maggio 2024

Minacce di morte alle giornaliste che non hanno scioperato: scandalo in Rai

“Minacce di morte alle giornaliste che non hanno scioperato”: scandalo in Rai

LIBERTÁ DI STAMPA

La stessa emittente qatarina, pochi giorni prima, aveva informato che «in quanto emittente pubblica i cui vertici sono scelti dai politici, l’indipendenza della Rai – che ha una quota di ascolto in prima serata pari a circa il 39% – è sempre stata oggetto di dibattito. L’arrivo al potere di Meloni, che ha formato una coalizione con il partito di estrema destra della Lega di Matteo Salvini e Forza Italia di Silvio Berlusconi, ha raddoppiato le preoccupazioni»; e tra le preoccupazioni c’era, ça va sans dire, il calo della nostra libertà di stampa al 41° posto nel World Press Freedom Index (nel 2022 eravamo al 58° posto, ma fa nulla, ndr…). Ora, diamo per scontata la livorosa infondatezza dei testi e l’ammirevole costruzione di una realtà parallela, ché richiederebbero un pezzo a parte.

al peggio non v’e’ mai fine

ROMA TERMINI, UOMO MASSACRATO A PUGNI: È STATO UN IMMIGRATO

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EUROVISION, TELEVOTO IN MASSA PER ISRAELE MA GIURIE RIBALTANO TUTTO

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PSICHIATRI: “MIGRANTI SONO BOMBE A OROLOGERIA”

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MILIZIE ISLAMICHE IMPONGONO LA SHARIA IN ITALIA: VOGLIONO ARRUOLARLI

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STUDIOSO: MIGRANTI SONO QUI PER PRENDERSI LE VOSTRE DONNE

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PD VUOLE COSTRUIRE MOSCHEE OVUNQUE IN CAMBIO DI VOTI ISLAMICI

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JIHAD DEI BARCONI: “QUI PER INGRAVIDARE LE DONNE”

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EUROVISION, PROTESTE CONTRO ISRAELE: GRETA THUNBERG TRA GLI ATTIVI PRO-HAMAS

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RAGAZZINO SFUGGE A GAY CHE LO VUOLE STUPRARE SUL TRENO

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INTIFADA PRO-HAMAS: “OCCUPIAMO TUTTE LE UNIVERSITÀ D’ITALIA”

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GLI UTILI IDIOTI DI HAMAS ASSALTANO SALONE DEL LIBRO

SE POI TRA QUALCHE ANNO, MORE SOLITO, RISULTERA’ INNOCENTE……

Giovanni Toti prepara la controffensiva

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Pietro Senaldi 11 maggio 2024

 Il presidente della Liguria, Giovanni Toti, si dimette oppure no? Pagare moneta, vedere cammello. Lui non è assolutamente intenzionato a lasciare. Nella sua casa delle vacanze ad Ameglia, un paradiso a un passo da Lerici, estremo Levante, dove è confinato agli arresti domiciliari da martedì scorso, il governatore studia le carte, con il solo conforto della moglie, la giornalista Siria Magri, al suo fianco.

Viene descritto lucido e combattivo, molto amareggiato però. Certo della sua innocenza, vive l’inchiesta come un processo al suo modo di far politica, alla sua visione, più che alla sua persona. Ha dedicato alla Liguria gli ultimi nove anni della sua vita e l’ha oggettivamente trasformata, coniugando un rilancio turistico che ha portato questa terra a sedici milioni di presenze l’anno a un piano di sviluppo che prevede allargamento del porto fino a raddoppiarne i volumi di traffico, diga, tre ospedali, tunnel subportuale da sei corsie che liberi Genova dal traffico, facendolo scorrere sotto quattro chilometri di area verde in pieno centro, quadruplicamento della ferrovia fino a Milano e molto altro.

Giovanni Toti non basta, caccia grossa dei pm in Liguria: ora mirano a Bucci

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Ora gli rimproverano di aver pensato in grande e aver agito come un doge. L’opposizione è già in campagna elettorale, tutti insieme con il grigio Andrea Orlando, eterno vice del Pd messo in panchina da Elly Schlein nonché ex ministro della Giustizia rilanciato da questa inchiesta che ha decapitato la Regione. Lo slogan è che bisogna cambiare il sistema, che è un po’ come dire stravolgere l’Inter dopo quest’anno di record e successi, un programma piuttosto illogico, come del resto la nostra politica, specie quando si mischia alla giustizia.


Pagare moneta, vedere cammello, si diceva. «Toti sta pensando alle dimissioni, ma è una decisione politica che spetta a lui e che però non può prendere da solo bensì dopo una verifica con le persone e le forze politiche che lavorano con lui» spiega ai cronisti l’avvocato Stefano Savi, annunciando che presenterà istanza di revoca degli arresti domiciliari e, in caso di rifiuto, farà ricorso al Tribunale del Riesame. È una semplice constatazione: per dimettersi è necessario un confronto e, per averlo, bisogna essere liberi; il che non significa essere per forza prossimi dimissionari, perché il governatore è un gran combattente e non si fa intimidire facilmente. Resisterà fino all’ultimo istante in cui sarà possibile, anche perché la politica è la sua sola fonte di reddito, lui con il governo della Regione non ha messo via un soldo e il processo, comunque vada, è una sciagura economica oltre che politica.

E poi il centrodestra gli chiede di non mollare, l’arresto ha sorpreso tutti nella sua inutilità, visto che sarebbe bastato un avviso di garanzia, e la maggioranza deve prendere tempo per studiare un piano alternativo. In caso la situazione peggiori, ci vuole un candidato in grado di convincere, di allargare la maggioranza oltre il perimetro dei partiti nazionali, capace di intercettare il voto civico, quello che Toti aveva portato in dote; perché da soli, non si vince. La sinistra invece è prontissima, quasi sapesse, o quantomeno preavvertisse. Questa inchiesta è un tonificante per i dem, che avevano appena perso 31 esponenti trasmigrati verso Azione, che fino a ieri strizzava l’occhio al governatore e oggi lo ripudia.

Una cosa pare comunque certa: la libertà non arriverà prima del voto per le Europee di inizio giugno. Se il giudice revocasse gli arresti nei prossimi giorni, smentirebbe la tesi per cui li ha disposti, ossia il pericolo della reiterazione del reato di corruzione elettorale. Allo stesso modo però, passate le consultazioni, viene meno di per sé la motivazione del fermo. La grande incognita è rappresentata invece dal contenuto delle novemila pagine di inchiesta non ancora rese pubbliche. Toti ieri davanti ai giudici si è avvalso della facoltà di non rispondere anche perché, ignorandone il contenuto, non avrebbe potuto difendersi efficacemente. L’appuntamento è rimandato alla prossima settimana, o a quella dopo ancora, quando la difesa si sarà preparata e potrà controreplicare efficacemente. Al momento, la sola accusa solida è di usare frasi infelici al telefono con gli armatori, però non è un reato e non serve essere un maestro del diritto per comprendere che, chiunque, al porto parla diversamente che a Buckingham Palace.

altro non sanno fare:


Non solo don Patriciello. Così la sinistra deride chi simpatizza per Meloni

11 Maggio 2024 – 21:23

Da don Patriciello alla cantante Arisa ecco tutti i vip e i politici criticati e sbeffeggiati per aver elogiato Giorgia Meloni

Francesco Curridori

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Non solo don Patriciello. Così la sinistra deride chi simpatizza per Meloni

Ascolta ora: “Da Arisa a don Patriciello, così la sinistra deride chi simpatizza per il premier”

La partecipazione a un convegno può essere considerata un’onta? Per la sinistra italiana, evidentemente, sì. Il caso di don Maurizio Patriciello sbertucciato da Vincenzo De Luca non è un episodio isolato.

Puoi essere anche un famoso prete anti-camorra, ma se ‘familiarizzi’ col ‘nemico’, per il funambolico presidente della Regione Campania, subito diventi “il Pippo Baudo dell’area nord di Napoli, con relativa frangetta” e non meriti neppure la solidarietà di Elly Schlein e Giuseppe Conte. Ovviamente, la stessa sorte è toccata agli altri vip che hanno partecipato al convegno sul premierato che si è tenuto pochi giorni fa alla Camera. “È stato un momento di commozione vedere la Meloni che presenta il suo progetto a noti costituzionalisti, fra i quali ho notato in particolare Iva ZanicchiPupo”, ha detto sempre De Luca nel corso della sua consueta diretta Facebook. Il governatore della Campania, però, non è stato il solo a irridere il noto cantante per la sua partecipazione a quell’evento.”Lo sponsor della riforma del premierato della Meloni è Pupo colui che mentre la Russia bombardava la popolazione Ucraina cantava senza problemi a Mosca”, ha detto il leader di Europa Verde, Angelo Bonelli che aggiunge: “Pupo guarda alla Meloni per avere una premier forte allo stesso modo di come sostiene Putin”.

Don Patriciello insultato da De Luca: il silenzio di Schlein e Conte

Un’altra cantante che nei mesi scorsi è stata fortemente criticata per gli apprezzamenti espressi nei confronti del presidente del Consiglio è stata Arisa che, intervistata da Peter Gomez durante il programma ‘La Confessione’, aveva a osato dire: “La Meloni mi piace perché ha molta cazzimma”. E, un istante dopo, ben consapevole delle critiche andava incontro, aveva aggiunto: “Questa cosa andrà contro di me. Una volta ho fatto un discorso dicendo che la signora Meloni mi piacesse. Tutti i miei amici mi avevano sconsigliato di farlo, affermando che sarei stata accusata di essere fascista”. Le critiche e le battute non si sono sprecate neppure per il comico Pino Insegno, uscito con le ossa rotte dal flop del ‘Mercante in fiera’, colpevole di essere amico ed estimatore della Meloni. “La cacciata di Flavio Insinna per fare posto a Pino Insegno non è certo leggibile ‘politicamente’. È una inspiegabile porcheria ai danni di un professionista impeccabile per fare posto a un simpatico amicone dei nuovi capi”, aveva scritto su Repubblica Michele Serra.

E’ L’IGNORANZA CHE VI FREGA !!!!

“Non è censura, è dissenso”. Ecco il nuovo mantra della sinistra

10 Maggio 2024 – 18:37

Francesco Curridori

perchè non è forse vero ?

L’aria che tira, Laura Tecce: “Sono trans-femministe, basta guardarle”. Caos in studio

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Hanno fischiato anche una donna incinta. Furia Roccella: Saviano e Scurati, dove siete?

“Hanno fischiato anche una donna incinta”. Furia Roccella: “Saviano e Scurati, dove siete?”

“Io non ho offeso nessuno – ribatte la Tecce -, dov’è l’offesa? Si vede chiaramente dal loro modo di presentarsi che sono trans-femministe”. “E’ come dire ‘guarda che razza di faccia hanno queste'”, è la traduzione di Parenzo.