Marianna Madia grida al maschilismo? Ha fatto carriera nel Pd grazie a Renzi e Delrio
Gianluca Veneziani 01 aprile 2021a a a
Ah, brutta bestia l’ideologia: rischia di annebbiarti la vista e farti perdere la memoria. Dopo una sconfitta poi diventa un’attenuante comoda che non ti consente di riconoscere i demeriti tuoi e di apprezzare i meriti altrui. È sempre colpa di un “ismo” se le cose sono andate storte Ne è testimonianza Marianna Madia, deputata del Pd e candidata capogruppo alla Camera, uscita con le ossa rotte dalle sfida al femminile con Debora Serracchiani per quel ruolo: lo scontro è finito 66 a 24. Di fronte a numeri così netti si dovrebbe avere l’onestà di ammettere «l’altra candidata era più forte» o l’umiltà di dire «ha vinto la migliore» o almeno il buon gusto di fare gli auguri alla vincitrice senza se e senza ma. A maggior ragione se si è colleghe di partito. Ma così non è andata. In un’intervista a Repubblica la Madia, commentando la sconfitta, scaglia palle di fuoco contro un partito di cui lo stesso ex segretario Zingaretti aveva detto di vergognarsi. L’aspetto curioso tuttavia è che, alla fine di una competizione tutta rosa fatta proprio per dimostrare l’apertura del Pd al mondo femminile, la Madia che fa? Dà la colpa al maschilismo. Lei è stata accusata di passare da una corrente del Pd all’altra? Bugie, risponde, figlie del «maschilismo» che «non riesce a tollerare che una donna possa non appartenere ad alcuna area organizzata».
‘OVVIA….IL NULLA MENTALE TROVA SEMPRE UNA GIUSTIFICAZIONE RIDICOLA PER NON AMMETTERE DI VALERE COME UNA VONGOLA !