Il reddito minimo è l’ultima promessa di Matteo Renzi agli italiani per cavarsi fuori dallo scontento scatenato dalle unioni civili e dalle emergenze che incombono sull’Italia.
La scorsa settimana il governo ha approvato il disegno di legge delega. Entro sei mesi dal via libera del parlamento arriveranno i decreti attuativi. Nel 2017 la riforma dovrebbe partire, ma già da quest’anno potranno essere utilizzati i 600 milioni stanziati nella legge di Stabilità. L’obiettivo è far crescere nel tempo sia l’indennità sia la platea di beneficiari (si comincerà dalle famiglie con minori) fino a coinvolgere tutti i quattro milioni di italiani in condizioni di povertà assoluta. “È un cambiamento radicale – spiega il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, in una intervista a Repubblica – perché nel nostro Paese non c’è mai stato un istituto unico nazionale a carattere universale per sostenere le persone in condizione di povertà. Vogliamo dare a tutti la possibilità di vivere dignitosamente. È una riforma che vale almeno quanto il Jobs act“. “Chi riceverà l’assegno – precisa poi il ministro – avrà alcuni obblighi, come mandare i figli a scuola o accettare un’occupazione”. (..)
il giornale

Ah secondo questi schifosi non c’è mai stato un ente che si occupasse dei poveri???? Gl’imbecilli ignoranti si sono dimenticati delle leggi del Duce! Andassero a scuola a studiare la storia!!! E anche l’economia
I poveri li hanno creati loro, come pure i giocatori d’azzardo che ora vivono sul lastrico in macchina. Prima seminano il cancro, poi fanno sfoggio di volerti curare…. Con una pasticchetta inutile.
nel frattempo i barbieri della camera diventano commessi a 10.000 euro mese !!! MALEDETTI !!!!
il problema è che non sanno leggere…un geometra guida la sanità….