eh…….

Tappezziere, sarto, idraulico: ecco i mestieri “wanted” regione per regione
Ai tempi della disoccupazione alle stelle, la mappa dei lavori che nessuno vuole o è in grado di fare

Cristina Bassi – Gio, 23/10/2014 –
I problemi legati al lavoro e all’occupazione sono attualissimi, la disoccupazione giovanile italiana ha raggiunto il 44,2 per cento, ma ci sono anche decine di mestieri che nessuno vuole o è in grado di fare.
Lavori che richiedono una laurea oppure abilità manuali, che hanno un’antica tradizione o sono all’avanguardia. La classifica, suddivisa regione per regione, l’ha stilata la Camera di commercio di Monza e Brianza.
In Lombardia ad esempio non piacciono i mestieri antichi ed è molto difficile trovare tappezzieri e stagnini: non rispondono all’appello nel 77,8 per cento dei casi richiesti. Nella regione della moda inoltre si fa fatica a reperire sarti e modellisti (44,4%, significa che per un fabbisogno di 180 nuovi addetti 80 posti restano scoperti). In Lazio, terra di turismo, mancano ben 270 accompagnatori turistici, mentre in Veneto scarseggiano gli idraulici. In Puglia e Toscana non è facile trovare gli elettricisti e in Campania ci sono pochi professionisti dell’informatica.
In Liguria scarseggiano i gelatai e i pasticcieri, oltre ai falegnami. In Piemonte le imprese hanno difficoltà a reperire esperti di pubbliche relazioni e pony express. In Trentino Alto Adige non è facile assumere agronomi, mentre gli ingegneri elettrotecnici, i tecnici della sicurezza e gli idraulici sono i “most wanted” del Veneto. E in Friuli Venezia Giulia, Abruzzo e Sardegna mancano i cuochi.
Toscana e Puglia cercano disperatamente elettricisti, l’Emilia Romagna invece contabili addetti alle buste paga. In Umbria e nelle Marche si fatica a trovare rispettivamente i vasai e i carpentieri, oltre agli esperti di marketing. Le aziende campane non hanno abbastanza professionisti dell’informatica, come tecnici programmatori e analisti di software. La Sicilia cerca fisioterapisti, la Calabria camerieri e la Basilicata esperti di Beni culturali. Infine Sicilia, Molise e Valle d’Aosta: hanno bisogno di conduttori di carrelli elevatori, carpentieri e astronomi.

TUTTI I LAVORI CITATI IMPLICANO UNA “GAVETTA”….

UNA PROFESSIONALITA’ NON DI LINGUA…….

UN APPRENDISTATO FATICOSO……

TUTTO QUELLO CHE NON PIACE AI NOSTRI “BIMBI” NATI

PER DIVENTARE DIRETTORI GENERALI APPENA ASSUNTI !

CIO’ CHE NON PIACE ANCHE AGLI ALTRI……

tempo fa la regione Emilia fece corsi di qualificazione professionale per cuochi, per fare il”grana”, ecc…..

chiusi …….in quanto andati DESERTI essendo pur anco gratuiti !!!!

Pubblicato da ergatto

curiosi.....

2 pensieri riguardo “eh…….

  1. allora come ho detto io il lavor c’è… ma la gente non vuole lavorare

  2. Non è proprio cosi’…. ammesso e non concesso che i lavori ci siano veramente non dimentichiamo che: 1) il mercato del lavoro è da sempre in mano alle mafie locali ergo o entri o sei fottuto. (qui la mafia è il partito che NON offre lavoro per capacità !!!!!). 2) la straporcata del lavoro interinale (voluto dalle OOSS) permette di cambiare schiavi a volontà ergo lavori un po’ e poi sei cambiato anche se vali solo per il timore che il rapporto diventi a tempo indeterminato. 3) Se volessi fare “l’esperto in beni culturali” (cazzata atomica per assumere amici di merende ) in Basilicata… mi basterebbero le due lauree conseguite per vivere con 1000, 1200 euro mese ? Alla mancanza di volontà si devono aggiungere tutti gli impedimenti esterni ..un cane che si mangia la coda… ed i maroni ! 🙂

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