Una decisione che trova motivazioni sia nell’immunità riconosciuta al Quirinale (che impedisce la presenza degli imputati alla deposizione) sia in quanto, come ha ricordato il presidente del Tribunale, Alfredo Montalto, “l’ordine pubblico e la sicurezza nazionale” sono “interessi supremi” e “possibili motivi derogatori” del principio della pubblicità del giudizio.
Trattativa, no agli imputati alla deposizione di Napolitano
Una decisione che però non è piaciuta a Sabina Guzzanti, regista del film La trattativa. Su twitter la comica ha scritto: “Solidarietà a Riina e Bagarella privati di un loro diritto. I traditori nelle istituzioni ci fanno più schifo dei mafiosi”. Cosa non si fa pur di vendere un biglietto in più nelle sale cinematografiche…
libero

Evidentemente gli italiani hanno le tasche piene di questa storia della trattativa, altrimenti il film di Sabina Guzzanti sarebbe un successone ai botteghini e non costringerebbe la diretta interessata a pubblicizzarlo in maniera martellante sui social network. Tra un appello ad andare a vedere il film e l’altro, la povera Guzzanti si lascia andare anche a qualche tweet contro Napolitano (ma qualche procura che indaghi per vilipendio? O vale solo per Storace?) e a messaggi di solidarietà a Riina e Bagarella.
E brava la Guzzanti. Meglio i mafiosi delle istituzioni. Ma quali istituzioni, poi? Il magistrato della trattativa? Quello che fino a quando dava ragione alla Guzzanti era un eroe? Dei danni del botulino non si parla abbastanza…#
se io o Lei avessimo detto siffatta minchiata saremmo stati subito interrogati dalla digos e schedati…..