con una nongiustizia cosi’… dove crediamo d’andare ?

L’ultima della Cassazione: se lo stupro è completo la pena viene ridotta
Rigettando una sentenza della Corte di Appello di Venezia la Cassazione ha accolto il ricorso di uno stupratore che ha ripetutamente abusato della moglie contro la sua volontà

Flaminio Spinetti – Gio, 25/09/2014 – 17:26 commenta
Secondo la corte di Cassazione esistono stupro e stupro. Traducendo il consueto faldone di motivazioni dal burocratese tanto caro alla magistratura italiana emergono le motivazioni che hanno portato la Terza sezione penale della Suprema Corte ad accogliere il ricorso di uno stupratore già condannato in appello dalla corte di Venezia.

L’uomo era stato condannato per maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale sulla moglie costringendola, in preda ai fumi dell’alcool, ad avere rapporti sessuali completi contro la sua volontà.
I suoi avvocati hanno richiesto l’attenuante alla pena richiesta dai gip di Vicenza e confermata in appello. Secondo i legali per valutare la gravità di uno stupro, deve “assumere rilevanza la qualità dell’atto compiuto (e segnatamente il grado di coartazione, il danno arrecato e l’entità della compressione) più che la quantità di violenza fisica esercitata”.

A questo funambolismo verbale e legale i magistrati hanno risposto accogliendo le ragioni dello stupratore, annullando di fatto la sentenza dei giudici di Venezia. La decisione è stata motivata con queste parole: “ai fini della concedibilità dell’attenuante di minore gravità, assumono rilievo una serie di indici, segnatamente riconducibili, attesa la ‘ratio’ della previsione normativa, al grado di coartazione esercitato sulla vittima, alle condizioni fisiche e mentali di quest’ultima, alle caratteristiche psicologiche, valutate in relazione all’età, all’entità della compressione della libertà sessuale e al danno arrecato alla vittima anche in termini psichici”.

Parole che, una volta tradotte in italiano corrente, creano un pericoloso precedente per le future sentenze sul reato di stupro.

Vicenza, la perizia-choc “16 coltellate non mortali” L’aggressore ai domiciliari
La protesta della vittima: “È ridicolo che un perito dica che non ho rischiato la vita”

Sedici coltellate non bastano per finire dietro alle sbarre. La sera del 12 aprile scorso – racconta il Corriere della Sera, il veronese Enrico Sganzerla ha ferito la sua ex fidanzata Laura Roveri con sedici colpi di coltello in una discoteca di Vicenza.
Sedici coltellate nessuna delle quali, secondo la perizia discussa giovedì in tribunale, è stata mortale. Dunque l’uomo può andare ai domiciliari. Una decisione che ha sconcertato la Roveri: “E’ ridicolo che ci sia un perito che dica che non ho rischiato la vita, io che ho rischiato di morire per ben due volte”, ha detto al donna al Corriere. Ora l’ex fidanzato potrà scontare la pena a casa dei genitori, a pochi metri dall’abitazione della donna.

E POI SCASSANO I TONINI CON IL  FEMMINICIDIO……

MO VA BEN A C…. !!

Pubblicato da ergatto

curiosi.....

7 pensieri riguardo “con una nongiustizia cosi’… dove crediamo d’andare ?

  1. Di questo passo metteranno in carcere le vittime. A prescindere dalle dimensioni della cella! #

  2. Mi pare giusto: dopo tanto “sforzo” .. ahahahaha.. Ma che sbrodolate, solo in Italia accadono meschinità del genere! Mandi biel ^___^

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