FINTI GIUDICI DISTRUGGONO LA DEMOCRAZIA

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Ue, Francia e Germania al fianco della Meloni contro la Corte: cosa emerge dalle carte

Massimo Balsamo 2 agosto 2025 – 14:51

Ue, Francia e Germania al fianco della Meloni contro la Corte: cosa emerge dalle carte

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Il dibattito sul dossier migranti è incandescente. Ieri la Corte di giustizia Ue ha smontato l’impianto italiano sui Paesi sicuri. I togati europei sono stati perentori: un governo può designare un Paese terzo come sicuro tramite decreto legge, ma soltanto a patto che quella scelta possa essere sottoposta al vaglio di un giudice. Un altolà ai centri in Albania. Ma non solo. I giudici hanno picconato una linea condivisa da gran parte dell’Europa politica. Infatti anche Francia, Germania e Bruxelles hanno appoggiato la tesi del governo Meloni: la valutazione sulla sicurezza di un Paese terzo non può essere trasformata in una decisione giurisdizionale automatica.

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Parigi ha posto l’accento sulla possibilità di designare un Paese come sicuro “con l’eccezione di talune categorie di persone chiaramente definite”, flessibilità negata dai giudici europei. Ancora più tranchant Berlino: “Un legislatore nazionale può designare direttamente, con un atto legislativo primario, un paese terzo come paese di origine sicuro” quanto affermato nella memoria. Ma non solo. Per il governo tedesco tale designazione “deve essere motivata” ma che è compito del giudice nazionale valutare se il Paese sia effettivamente sicuro per la persona coinvolta, nessuna censura all’atto legislativo in sé. Ma la Corte Ue ha deciso diversamente, svuotando di concetto di Paese sicuro di ogni efficacia pratica: ogni singola domanda deve essere esaminata. Con buona pace delle griglie di partenza più rapide per chi arriva da Paesi ragionevolmente stabiliti.

Pubblicato da ergatto

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