tanto pagano quelli che lavorano !!

Il buco da 590 milioni, Ingroia, «Un ulteriore colpo alla credibilità dell’ Anm. Non si è posto mai rimedio al correntismo»

L’ex procuratore: «L’associazione dovrebbe chiedere ai propri iscritti come impiegare le risorse messe da parte»

Edoardo Sirignano 29 luglio 2025

Non sarebbe stato opportuno avvertire gli iscritti dell’associazione su come vengono impiegati i loro soldi?
«Bisognerebbe certamente informarli. Ogni base sindacale dovrebbe chiedere a chi rappresenta come impiegare le risorse messe da parte. Questa, d’altronde, è una delle ragioni della famosa crisi della rappresentanza, che non risparmia neanche questa categoria».

L’Anm, intanto, continua a fare politica con i risparmi accumulati. Condivide la decisione di schierarsi contro il governo?
«In senso sindacale, l’Anm deve adoperarsi in difesa dei propri iscritti. È una funzione che le appartiene. Se, però, questa si trasforma nel solito intervento lobbistico a tutela delle nomine si commette un errore».

Che idea si è fatto rispetto alla riforma della giustizia voluta dal ministro Nordio?
«Sono critico rispetto a questo cambiamento per lo stesso motivo per cui lo sono stato con tutte quelle riforme effettuate nell’ultimo ventennio. Non si interviene sul vero problema, ovvero i tempi della giustizia. Questa doveva essere la priorità delle priorità».

C’è qualcosa che salvaguarderebbe del lavoro del Guardasigilli?
«La selezione, tramite sorteggio, dei componenti del Csm mi sembra una cosa buona o meglio l’unica strada possibile, seppur drastica, per risolvere il problema delle correnti. Così si ferma la loro eccessiva influenza. Non c’è altro sistema. Sono contrario ad altre operazioni o all’ipotesi assurda del doppio Csm».

Più di qualcuno sostiene che i progressisti vogliano utilizzare il referendum sulla separazione delle carriere per rilanciarsi. Crede in questa operazione elettorale?
«Parliamo di una battaglia che non riguarda una sola parte politica, ma tutti. Siamo di fronte all’ennesimo tentativo di imporre il cosiddetto primato della politica. Un potere agisce, nei fatti, con prepotenza. È inevitabile che il referendum alimenti un dibattito. Se non si fosse modificata la Costituzione, a mio parere, sarebbe stato meglio. La maggioranza del centrodestra, però, è orientata in questo modo e, pertanto, sono sicuro che questo sarà il percorso intrapreso». 

Pubblicato da ergatto

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