hanno il cervello di vongole putrefatte


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Dazi, Alessia Morani delira contro Meloni: “Azzerbinata! Ha perso!”

Il meglio del peggio, la sinistra nostrana, lo sta offrendo dopo la chiusura dell’accordo sui dazi tra Ue e Usa, con…

Insomma, lotta dura senza paura in nome dell’autarchia europea. Chissà se i leader di Avs hanno dato un’occhiata alla lista dei principali prodotti a stelle e strisce venduti in Italia che pubblichiamo qui sopra. Se i nostri connazionali prendessero sul serio Bonelli e soci, dovrebbero prepararsi a fare a meno dei sistemi operativi di Microsoft ed Apple, dei processori Intel, delle piattaforme di streaming come Netflix e Spotify, di marchi come Levi’s, Nike e auto come Ford e Jeep. Per non parlare dei farmaci più usati, come l’ansiolitico Xanax (e il Viagra), o dei beni di prima necessità come i dentifrici di Colgate o i prodotti per neonati di Johnson&Johnson. E che dire dei social network gestiti da Meta Platforms, dai quali Bonelli e Fratoianni pontificano?

Tant’è. Il “campo largo” fin dalla serata di domenica l’ha giurata a Ursula von der Leyen (ma il Pd non ha votato a favore del bis della presidente della Commissione? E la maggior parte dei parlamentari Ue dem non ha votato contro la mozione di sfiducia contro Ursula?) e, di conseguenza, alla premier Meloni, accusata di aver piegato la testa di fronte a Trump. L’accordo sui dazi al 15%, attacca Elly Schlein, «ha i tratti di una resa alle imposizioni americane, dovuta al fatto che il governo italiano insieme ad altri governi nazionalisti totalmente subalterni a Trump, hanno spinto per una linea morbida e accondiscendente». Omettendo che senza l’intesa da sabato prossimo, 1° agosto, Washington avrebbe applicato una tariffa del 30% sulle importazioni europee.

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Daniele Capezzone infilza La Stampa: “Un titolo da primato su Meloni”

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A proposito di Calenda: la notte non ha portato consiglio. E ieri ha bollato von der Leyen come un’«incapace, non ha la statura, l’autorevolezza e la forza per rappresentare l’Unione europea». Eppure a Montecitorio il gruppo dell’ex ministro si chiama «Azione Popolari europeisti riformatori Renew Europe». Renew Europe che fa parte, neanche a dirlo, della maggioranza che sostiene la presidente della Commissione.

Pubblicato da ergatto

curiosi.....

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