il suicidio dei cattolici


Sembra “Repubblica” ma è “Avvenire”

La crociata politica di monsignor Zuppi, presidente della Cei

di Fausto Cariotisabato 14 giugno 2025condividi

Sembra "Repubblica" ma è "Avvenire"

3′ di lettura

C’è un nuovo papa: il mondo se ne è accorto e persino in Vaticano se ne stanno rendendo conto, regolandosi di doverosa conseguenza. Nella Conferenza episcopale italiana e nel suo quotidiano Avvenire, invece, nulla è cambiato.

Anzi: mentre prima certi ardori progressisti erano tenuti a bada dalla consapevolezza che c’era un ottimo rapporto personale tra Francesco e Giorgia Meloni, ora è sfida aperta al governo. Parte dall’alto, ovviamente.

Leone XIV ha cose più importanti da seguire e il suo sguardo copre tutto il mondo, entro fine mese incontrerà la premier («Dovrei vederlo nelle prossime settimane», ha detto lei alla festa per i 25 anni di Libero), ma Matteo Zuppi, presidente della Cei, ha deciso che la priorità è questa. Dieci giorni fa, nella sua Bologna, ha manifestato in pubblico «delusione per la scelta del governo di modificare in modo unilaterale le finalità e le modalità di attribuzione dell’Otto per mille di pertinenza dello Stato», ed è stato il segnale di via libera.

Cosa sia la repressione securitaria, peraltro, il professor Giovagnoli lo sa bene: è membro del comitato scientifico dell’Istituto Confucio dell’Università del Sacro Cuore di Milano, sponsorizzato dalla dittatura cinese, e ha difeso il contestato (anche all’interno della Chiesa) accordo siglato dal Vaticano con Pechino durante il pontificato di Bergoglio.

Così, con inconsapevole comicità, il foglio della Cei condanna l’astensione vent’anni dopo il referendum sulla procreazione assistita, al quale la Cei chiese di non votare. Allora ciò che contava non era partecipare: infatti quella era una Chiesa che vinceva e pesava, a differenza di questa.

Pubblicato da ergatto

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