HANNO VOTATO UN SOGGETTO CHE SI ERA OFFERTO ANCHE ALLA DESTRA…. OLTRE IL BESTIALE !
Il voto di Genova e di altri Comuni che ieri hanno scelto i loro sindaci non è un trend nazionale, il centrosinistra lo “vende” in tv come un cambio di scenario, ma tutti sanno che il quadro nazionale è ancora di segno opposto: il centrodestra domina in tutti i sondaggi, il consenso dei partiti della maggioranza è solido, la fiducia nella premiership di Giorgia Meloni è alta, la sua leadership è riconosciuta a livello internazionale, il centrodestra guida 14 Regioni su 20, il governo è un caso unico di stabilità in Europa.
L’unica domanda che conta oggi è se l’alleanza costruita per vincere le elezioni comunali a Genova è replicabile su scala nazionale. La risposta è che la grande ammucchiata per il centrosinistra resta l’unica via per sfidare la maggioranza, non ci sono altre strade, perché il Pd non è un partito abbastanza grande per fagocitare gli altri, mentre i suoi alleati sono piccoli, ma con il potere di “far perdere” in caso di corsa solitaria nella zona progressista.
L’alleanza tra partiti diversi e distanti è dunque un fatto ineludibile, lo psicodramma è quello di provare a capire cosa vogliono. Non si capiva a Genova, figuriamoci cosa capiterà quando correranno insieme per il voto nazionale. Non a caso i messaggi dei leader puntano tutti sulla parola «unità», quella della coalizione, concetto che va tradotto come la necessità di dar vita a un cartello elettorale delle sinistre per giocare la partita delle elezioni politiche. Questo e niente più, l’ammucchiata del «poi si vedrà».
