difficile dire se sia solo stupidita’, ignoranza o siano pagati per questo….

Quegli italiani che applaudono alla macabra messinscena dei tagliatole di Hamas

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Daniele Capezzone 21 gennaio 2025

Quando c’è di mezzo Hamas, essere buoni profeti e dunque azzeccare il pronostico sul comportamento di molti media italiani è piuttosto facile: basta purtroppo prevedere il peggio. E così Libero, abbastanza agevolmente, vi aveva anticipato che con rare eccezioni – la grande informazione si sarebbe bevuta (e subito dopo avrebbe generosamente rilanciato) la propaganda orchestrata dai terroristi palestinesi. E infatti ieri leggere i giornali italiani era francamente impressionante, un’esperienza psichedelica.

Di più: intendiamo usare questo cessate il fuoco per mostrare al mondo che ci siamo riorganizzati. Non occorre essere campioni di scacchi, per definizione sempre due o tre mosse proiettati in avanti, per immaginare le prossime mosse dei terroristi: ogni singolo e ulteriore rilascio avrà modalità altrettanto spettacolari e violente. Ogni volta sarà un thrilling: un ostaggio vivo, un ostaggio morto, un altro orrendamente mutilato, un altro ancora (diranno) colpito dagli israeliani. Sapendo di poter contare come grancassa mediatica sull’apparato dell’informazione occidentale (a partire da quella cosiddetta “progressista”), sistematicamente pronta, in odio a Netanyahu, a dare per buone le tesi dei terroristi, a sposarne le narrazioni, a riferire dati e cifre come se fossero certificati da una sorta di Istat. Riguardate le immagini del rituale di degradazione a cui sono state sottoposte domenica le povere Romi, Emily e Doron: un clima infernale, i terroristi minacciosi e incappucciati, l’incertezza crudele fino all’ultimo istante. E – a occhio e croce- le tre ragazze saranno state, tra gli ostaggi, quelle nelle condizioni meno peggiori. Figuriamoci gli altri. A proposito. Dov’erano – qui da noi le compagne e i compagni della sinistra sempre pronti a gridare contro il “patriarcato”? L’orrenda scena di quel manipolo di maschi con il mitra, con le altre belve intorno assetate di sangue e vendetta, e con tre donne in mezzo, non avrebbe meritato una parola, una sillaba, un sospiro, anche in chiave femminile e femminista? E invece no: silenzio di tomba. Sciopero pure delle femministe, in attesa di quello dei magistrati. E quel trionfo di divise e mimetiche? Ma come, non si era detto che a Gaza erano tutti “civili”? O forse – come vi diciamo da sempre – la popolazione civile è divisa tra una sostanziale adesione al verbo terrorista e una sottomissione indotta dalla paura? E tutti quegli smartphone per riprendere la scena? Ma come? Non era in corso un “genocidio”?

Pubblicato da ergatto

curiosi.....

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