piu’ sceme di cosi’ è umanamente impossibile !!!!

Molestie, follia femminista. “Colpa delle zone rosse”

“Non una di meno” rompe il silenzio sulle aggressioni di Capodanno a Milano. Ma per giustificare gli stranieri

Francesca Galici 19 Gennaio 2025 – 05:00Capodanno in piazza Duomo a MilanoAscolta ora

Le violenze di Capodanno in piazza del Duomo a Milano sono colpa dello Stato. Questa è l’estrema sintesi del femminismo militante, e di sinistra, di Non una di meno, che dopo 18 giorni da quella che per gli inquirenti è stata taharrush gamea, ossia la pratica della violenza di gruppo in pubblica piazza diffusa nei Paesi di fede musulmana, hanno ritrovato la voce. Sono 8 per ora le donne, di diverse età, che hanno segnalato di essere state vittime delle molestie di Milano, e diverse di loro hanno già denunciato. Gli investigatori hanno già individuato anche alcuni responsabili grazie alle immagini delle telecamere.

Le femministe aprono il comunicato ammettendo che «sono stati commessi diversi atti di violenza nei confronti di alcune ragazze che erano lì per festeggiare il Capodanno. Siamo dalla parte delle giovani donne sopravvissute, siamo con loro». Tuttavia, non riescono a non mettere il «ma», spostando il punto focale e deresponsabilizzando gli aggressori.

La violenza sulle donne, accusano da Non una di meno, «a voi fa comodo per gli interessi economici e politici degli speculatori urbani e degli avvoltoi in Parlamento».

Dividono tra «voi» e «noi», dove il «noi» è per assunto assoluto la parte buona e il «voi» quella cattiva. E parlano di «capro espiatorio» incarnato negli immigrati per quanto accaduto a Milano. È vietato far notare che a fare violenza di gruppo in piazza del Duomo, chiudendo le donne in un recinto di corpi maschili per toccarle e molestarle a turno, cercando di eludere il controllo, sono stati gruppi di stranieri, perché si viene accusati di essere razzisti. Questo è, purtroppo, un problema nel problema. Eppure, basterebbe guardare uno dei tanti video che circolano in rete per notare che in quella piazza di italiani ce n’erano veramente molto pochi, al punto che gli stessi immigrati hanno esultato a favori di camera a suon di «Milano è Egitto», per esempio.

Pubblicato da ergatto

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