Gli amici di Ramy, intervistati dalle Iene, sostengono di aver parlato con uno dei carabinieri che quella sera ha inseguito lo scooter prima dell’incidente. Dicono: “Abbiamo avuto un dibattito con i militari e uno ci ha detto che quando ha visto il ragazzo dietro (Ramy, ndr) perdere il casco lui già sapeva che andava a finire male”. E quindi si chiedono: “Perché non ti fermi? Cioè tu sapevi che sarebbe andata a finire male e non ti fermi?”. Il dolore per la morte di un amico è comprensibile, e può anche darsi che il contatto tra la volante e lo scooter ci sia stato, nulla si può escludere, ma non si può accusare l’Arma per aver rincorso i fuggitivi o di non averli lasciati andare. Perché? Quando una volante impone un posto di blocco ad uno scooter in una normale serata milanese e questo non si ferma, i militari non sanno chi ci sia sopra. Non hanno idea si tratti di due “bravi ragazzi”, che non avrebbero motivo per non fermarsi. In sella potrebbe essere un malvivente, un terrorista, un ladro, un latitante, un ricercato molto pericoloso. Potrebbe essere chiunque. Ecco perché inseguono la moto anche se “avevano capito che sarebbe finita male”.
– Cercare la verità è legittimo, ma non si può rovesciare la realtà. Al momento che il militare abbia commesso un errore o un reato è un’ipotesi, tutta da dimostrare, benché due testimoni assicurino di aver visto l’impatto tra volante e scooter. Di sicuro, però, c’è che i due ragazzi di Corvetto hanno commesso una sfilza di errori che li ha portati al disastro: uno si è messo alla guida senza patente; entrambi non si sono fermati al posto di blocco; inseguiti dalle sirene, hanno proseguito la loro corsa; quando Ramy ha perso il casco, il primo a dover frenare la corsa doveva essere il giovane alla guida ma non l’ha fatto; inoltre non si sfreccia in quel modo per Milano (se avessero investito una mamma con un passeggino?); e non si imboccano strade contromano. Inoltre, se non lo avesse inseguito, il militare sarebbe incorso in omissione di atto d’ufficio. E questa non è “una narrazione vergognosa”, come dice Ilaria Salis. Ma un dato di realtà.
CHECCHE’ NE DICA LA PLURICONDANNATA GALLINELLA CHE RAPPRESENTA SOLO I DELINQUENTI
