E le piazze? Landini e Bombardieri hanno aizzato i presenti lanciando nuove minacce contro il governo, parlando di “deriva anti-democratica” e promettendo di “rivoltare come un guanto questo Paese”. A fronte delle solite violente dei manifestanti (a Torino centri sociali e pro-Pal scatenati contro le forze dell’ordine, premier e ministri di cui sono stati bruciati i fantocci), Simonetta Matone, ex magistrato oggi deputato della Lega si rivolge direttamente agli organizzatori: “Secondo Landini nelle piazze erano presenti circa 500.000 persone, cioè neanche il 7% degli iscritti a Cgil e Uil. Senza considerare che tra i manifestanti c’erano anche altre sigle sindacali minori, compresi i partiti di sinistra e il Pd. E’ evidente la mancata adesione della quasi totalità dei loro iscritti e questo dimostra chiaramente che le motivazioni dello sciopero generale erano inesistenti. Una prova di forza fallita, innescata solo per fini politici. La strada intrapresa dal Governo è quella giusta e i lavoratori hanno voluto mandare un segnale chiaro: ha sbagliato chi ha voluto lo sciopero a tutti i costi, ha fatto bene chi lo ha precettato”.
