– Noi siamo messi male, con i giudici che annullano il trattenimento dei migranti alla frontiera e chi impediscono di ritenere l’Egitto un “Paese sicuro”. Però non è che gli altri stiano molto meglio. Tra gennaio e settembre del 2024, infatti, gli agenti di polizia tedeschi non sono riusciti a rimpatriare il 62% dei migranti che avrebbero dovuto cacciare via. Ben 23.610 delle 38.328 deportazioni pianificate sono fallite (61,6%). Per l’intero 2023 il valore ammontava al 65,6% (falliti 31.330 respingimenti sui 47.760 previsti). I problemi sono sempre gli stessi: spesso i clandestini non si fanno trovare, a volte i giudici bloccano il rimpatrio e quasi sempre i Paesi di provenienza non se li riprendono. Si dice che mal comune sia mezzo gaudio, ma forse in questo caso rende solo evidente che siamo di fronte ad un problema enorme: le regole europee sul diritto di asilo rendono sostanzialmente impossibile ogni contenimento delle migrazioni. Quindi vanno cambiate.
– Sappiate che secondo un illustre professore e filosofo se siete tra quelli che non sposano acriticamente la tesi del cambiamento climatico provocato dall’uomo, causa di ogni disastro, incluso l’alluvione di Valencia, dovreste finire in tribunale. Magari in gabbia. Raus. Buttate la chiave. Non è la prima volta che qualcuno ipotizza di istituire il “reato di negazionismo climatico”, ci aveva pensato anche quel genio di Angelo Bonelli. Ma qui siamo ben oltre. Qui tal Pellegrino sul Domani ci sta dicendo che anche solo avere un “dubbio” sull’utilità di ridurre così rapidamente le emissioni di C02 è un “reato”. Guai ad evocare la libertà di pensiero, l’importanza di non farsi prendere da battaglie ideologiche, guai ad avanzare modelli alternativi all’addio al motore a scoppio in favore delle auto elettriche. La “discussione democratica” sul green è vietata. Anzi: il negazionismo va reso “un reato o un illecito” e va punito con ammende altissime”. Sia chiaro: non staremo qui a entrare nel dibattito sul cambiamento climatico. Esiste o non esiste. È colpa dell’uomo o non è colpa dell’uomo. Qui parliamo di altro. Parliamo del diritto di scienziati, politici, giornalisti e comuni mortali di non credere alle analisi più catastrofiste sul clima. Il professor Pellegrino deve spiegarci chi è che deciderebbe cosa è lecito sostenere e cosa no, quali dubbi possiamo coltivare legittimamente e quali no. Una commissione? Lui? Il governo? L’Europa? Orwell non sarebbe riuscito a partorire di meglio. Quindi state attenti, se non tifate Ultima Generazione e non avete già comprato un’auto a batteria: c’è qualcuno che per questa vostra mancanza vorrebbe punirvi severamente.
de lorenzo
