Magistratura democratica, il manifesto delle toghe rosse: “Libertà per tutti i migranti”

Tommaso Montesano 23 ottobre 2024
La copertina già dice tutto: la scritta «no one is illegal» – nessuno è illegale – su un muro altrimenti candido, con annessa stella a cinque punte. Lo slogan non potrebbe rappresentare meglio il contenuto del volume «Immigrazione in Europa e diritti fondamentali. Quale progetto per la prossima legislatura europea?», pubblicato lo scorso mese di luglio da Questione giustizia, la rivista trimestrale di Magistratura democratica, la corrente progressista dell’Associazione nazionale magistrati cui fanno parte le toghe del momento: Silvia Albano, una delle firmatarie della sentenza con la quale il tribunale civile di Roma non ha convalidato il trattenimento dei migranti in Albania, e Marco Patarnello, l’autore della mail anti-Meloni.
Il direttore è Nello Rossi, esponente di punta di Md, ex magistrato, habitué delle interviste in cui critica ogni mossa del Guardasigilli, Carlo Nordio. Il volume raccoglie gli atti della conferenza andata in scena il precedente 12 aprile all’università di Roma Tre e organizzata da Medel, ovvero i Magistrats européens pour la démocratie et les libertés, la sigla che riunisce le “toghe rosse” europee. Un evento cui parteciparono, in collegamento, anche gli esponenti di sinistra Elisabetta Piccolotti (Avs), Pierfrancesco Majorino (Pd) e Massimiliano Smeriglio (ex Pd, poi passato anche lui con Avs).
RISORSE, NON UN PROBLEMA
La manifestazione si svolse alla vigilia delle elezioni europee e rappresenta, di fatto, il manifesto programmatico sull’immigrazione di uno spezzone rappresentativo della magistratura italiana. E letti oggi, alcuni estratti suonano profetici alla luce del conflitto che si è aperto tra governo e magistratura proprio sull’immigrazione. La critica del “modello securitario” imposto dall’Unione europea- anche su impulso dell’Italia targata centrodestra – è il filo conduttore dei lavori. Ad esempio, nel modulo “L’immigrazione come fenomeno giuridico-sociale”, affidato a Franco Ippolito– ex presidente di sezione in corte di Cassazione, ex segretario generale dell’Anm – c’è un attacco ad una Unione che «persevera – come ha fatto nell’ultimo quindicennio – nel ritenere l’immigrazione non già una preziosa risorsa da governare e regolare, ma un fattore di pericolo e di rischio per i confini e per l’ordine pubblico».

Le dichiarazioni di guerra dei magistrati al governo: il dossier che inchioda le toghe rosse
L’esponente di Md accusa Bruxelles di aver approvato misure connotate «dalla stessa impronta securitaria che, negli ultimi decenni, ha trasfigurato il volto dell’Europa in una fortezza». Con il Mediterraneo diventato, «da crocevia di civilità», un «immenso cimitero». E la responsabilità è anche del governo italiano, che «si ostina a ritenere affidabile le autorità libiche contro la realtà ben conosciuta e dichiarata» dell’Onu.
SIMPATICO CHE COLORO CHE NON FANNO FATICA AD ARRIVARE A FINE MESE ED HANNO LA SCORTA CONTINUINO A DEFECARE SIFFATTE MINKIATE A FAVORE DI PARASSITI CHE NON VOGLIONO NE’ LAVORARE NE’ INTEGRARSI !
CHI NON LAVORA E SI FA MANTENERE E’ UN PARASSITA NON UNA RISORSA E CHI LO DIFENDE E’ UN DEMENTE !!
