Emilia Romagna, ecco i soldi per l’alluvione che il Pd non ha usato
Esplora:

Alessandro Gonzato 22 settembre 2024
C’era un governatore dem, Stefano Bonaccini – da poco si è dimesso per diventare eurodeputato – che in 7 anni ha realizzato solo 12 delle 23 casse d’espansione previste per i corsi d’acqua dell’Emilia Romagna. C’è poi un aspirante presidente della Regione, Michele De Pascale, sempre del Pd e sindaco di Ravenna, che alle elezioni di novembre vuole prendere il posto di Bonaccini, occupato ad interim da Irene Priolo, a sua volta di sinistra. Il primo, dicevamo, ha realizzato la metà delle opere che servono per ridurre la portata dei fiumi e dei torrenti durante le piene: per evitare straripamenti, quando l’acqua supera il livello di guardia, le casse d’espansione vengono aperte tramite paratoie mobili. A maggio dell’anno scorso, probabilmente, le 11 mancanti avrebbero limitato molto l’inondazione, da Modena a Rimini.
De Pascale invece, dopo alcune ore in cui aveva evitato di attaccare il governo, ora lo accusa: «I 600 milioni in 14 anni citati dal ministro della Protezione Civile Nello Musumeci sono una cifra risibile per la manutenzione del territorio. Dov’è», ha chiesto De Pascale, «il piano del generale Figliuolo?». Spieghiamo: i 600 milioni (precisamente 596) sono stati erogati dai governi che si sono succeduti negli anni, centrodestra e centrosinistra. Noi però chiediamo a De Pascale perché dei 780mila euro assegnati subito per le “somme urgenze” ne abbia impiegati solo 187mila. Gli altri 593mila non servivano? C’è poi l’“ordinanza 13” che ha assegnato al Comune di Ravenna oltre 10 milioni per lavori urgenti di messa in sicurezza della rete viaria, e non risulta che sia stato impiegato un centesimo. Come mai, De Pascale? Anche a livello provinciale Ravenna è la meno virtuosa della regione: a Libero risulta che abbia speso meno della metà dei 3,2 milioni assegnati ancora per le “somme urgenze”, diversamente dalla provincia di Forlì-Cesena che ha usato tutti i 4 milioni erogati. Ci sono i fiumi che esondano e c’è un fiume di denaro inutilizzato, che il governo aveva messo a disposizione per la salvaguardia pubblica e privata. Dopo un anno e mezzo non è ancora stato speso. Non c’è fretta.
