Migranti, la nave della Cei insieme a Casarini: la sfida al governo
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Alessandro Gonzato 25 agosto 2024
La nave ong Mare Jonio è salpata da Trapani con la benedizione del Papa e ha annunciato – lo si legge su Vatican News – che violerà deliberatamente la legge: non collaborerà con la guardia costiera tunisina nelle operazione di ricerca e salvataggio dei migranti, e non accetterà disposizioni di sbarco in porti al di fuori della Sicilia. Mare Jonio è la nave dell’organizzazione Mediterranea Saving Humans di cui è capomissione Luca Casarini, l’ex leader dei movimenti no-global, agitatore dei centri sociali per trent’anni.
Vicino alla Mare Jonio, ed è la prima volta, naviga la barca a vela Migrantes, dell’omonima fondazione della Chiesa cattolica italiana: ufficialmente ha funzioni di “osservazione e documentazione, formazione e testimonianza”. A bordo ci sono anche i direttori diocesani di Fano e Caltanissetta. «Prego per voi, buon vento, che il Signore vi benedica e la Madonna vi custodisca», ha scritto il Papa in una lettera inviata a don Mattia Ferrari, il cappellano di Mare Jonio.

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Qualora la nave rifiutasse il coordinamento delle autorità italiane rischierebbe di violare l’articolo 650 del codice penale secondo cui «chiunque non osserva un provvedimento legalmente dato dall’autorità per ragioni di giustizia o di sicurezza pubblica, o di ordine pubblico e di igiene, è punito, se il fatto non costituisce un reato più grave, con l’arresto fino a tre mesi o con un’ammenda fino a 206 euro». L’obbligo di farsi coordinare dalle autorità competenti deriva da convenzioni internazionali. Ignorando poi l’assegnazione del “porto sicuro” (“Pos”, place of safety), la Ong violerebbe il “decreto Cutro”, convertito in legge a maggio 2023, che regola i flussi migratori.
Da ieri la Mare Jonio staziona in acque “Sar” (ricerca e soccorso) attorno a Lampedusa. «Ancora una volta siamo tornat* dove bisogna essere», ha scritto sui social la Ong, utilizzando lo schwa, la “e” rovesciata, simbolo progressista dell’inclusività.
«Soccorriamo le persone in fuga da tortura, violenze e violazione dei diritti umani. Contrastiamo intercettazioni e deportazioni in Libia e Tunisia». Ha benedetto la Migrantes anche il vescovo di Trapani, monsignor Pietro Maria Frangelli: «Questa», ha detto «è una missione d’amore che ci viene direttamente dal Vangelo». Il vescovo ha tenuto a sottolineare che la collaborazione con le navi Ong «dovrebbe crescere sempre di più tra le forze civili e militari. Chissà», ha proseguito, «che anche la cultura nostra superi questa sorta di idea che il Mediterraneo sia una barriera e non un ponte». In serata la Ong ha annunciato di avere imbarcato 67 persone, prese da un barchino in legno a cavallo delle zone “Sar” tunisine e maltesi.
DELINQUENTI VERI E PROPRI CHE VIOLANO LE LEGGI DI PROPOSITO PUR DI FARE $$$$$ , BASTEREBBE SEQUESTRARE LA NAVE DI CHI DELINQUE IN TAL MODO FREGANDOSENE POI DEI DELIRANTI DICTACT DEL GIUDICE DI TURNO….
