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Boom di richieste: toghe rosse vogliono andare a liberare i clandestini

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**Boom di richieste di giudici dell’Anm: corsa agli uffici dove possono “liberare” i migranti**

Negli ultimi mesi, si è registrato un aumento significativo delle richieste di trasferimento da parte dei magistrati dell’Associazione Nazionale Magistrati (Anm) verso gli uffici dei tribunali che si occupano di immigrazione. Questo fenomeno è particolarmente evidente in Sicilia, dove vengono gestite le pratiche di fermo dei clandestini¹.

La motivazione principale dietro queste richieste sembra essere la possibilità di incidere direttamente sulle norme relative all’immigrazione, in particolare quelle previste dal decreto Cutro. Questo decreto prevede procedure accelerate per l’esame delle domande di asilo e l’eventuale espulsione dei migranti provenienti da Paesi considerati “sicuri”, come la Tunisia¹.

Un esempio emblematico è quello della giudice Iolanda Apostolico del foro di Catania, che ha recentemente deciso di non convalidare il trattenimento di alcuni migranti nel Centro di Permanenza per il Rimpatrio (Cpr) di Pozzallo, permettendo loro di essere liberati¹. Questo tipo di decisioni ha suscitato un dibattito acceso e ha portato molti magistrati a voler essere coinvolti direttamente in questi casi.

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Il Ministero dell’Interno ha recentemente spostato la gestione dei migranti trattenuti da Pozzallo a Porto Empedocle, con l’obiettivo di accelerare le procedure di rimpatrio. Tuttavia, il centro di Pozzallo rimane operativo come hotspot¹.

Questa situazione ha creato una sorta di “corsa” tra i magistrati per ottenere posizioni in questi uffici, con l’obiettivo di influenzare direttamente le decisioni relative all’immigrazione e, in alcuni casi, di evitare i rimpatri dei clandestini¹.

Il cancro rosso deve essere estirpato dalla magistratura. La sovranità appartiene al popolo, non a quattro togati ideologicamente corrotti.

Pubblicato da ergatto

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