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L’Europa ci vuole imporre anche l’assegno per gli stranieri

Nel mirino i sussidi introdotti nel 2022 per i figli a carico, la norma esclude i lavoratori che non risiedono in Italia per almeno 2 anni o i cui figli non risiedono in Italia

Francesca Galici 25 Luglio 2024 – 22:26

L'Europa ci vuole imporre anche l'assegno per gli stranieri

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Dalla Commissione europea è arrivato il deferimento per l’Italia alla Corte di giustizia dell’Ue per il mancato rispetto dei diritti dei lavoratori mobili di altri Stati membri, in ragione delle prestazioni familiari loro concesse, che costituisce una discriminazione e viola il diritto. Le contestazioni si basano su presunte violazioni in materia di coordinamento della sicurezza sociale (regolamento (Ce) n. 883/2004) e di libera circolazione dei lavoratori (regolamento (UE) n. 492/2011 e articolo 45 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea).

Il governo contro l'”assurdità” Ue sull’assegno unico

Secondo quando appurato dalla Commissione, nel 2022 l’Italia ha introdotto un nuovo regime di assegni familiari per figli a carico (l’assegno unico) che prevede una discriminazione per i lavoratori che non risiedono in Italia per almeno 2 anni o i cui figli non risiedono in Italia. Questa esclusione non sarebbe compatibile con il diritto dell’Ue, perché uno dei cardini dell’Unione europea è la parità di trattamento senza distinzioni basate sulla nazionalità. Ma con la logica dell’Ue, l’Italia dovrebbe elargire l’assegno a chiunque, anche agli irregolari e richiedenti asilo appena arrivati. Nel febbraio 2023 la Commissione europea ha inviato una lettera di costituzione in mora all’Italia proprio in ragione di questi appunti, alla quale a novembre ha fatto seguito il parere motivato. L’Italia ha fornito la risposta, spiegando la ratio di quel provvedimento ma, secondo la Commissione europea, questa non ha tenuto adeguatamente in considerazione gli avvertimenti, pertanto ha provveduto con il deferimento alla Corte di giustizia.

Pubblicato da ergatto

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