MALATI DI MENTE

La trovata di Avs: il reato di “ecocidio”. “Vent’anni di galera”

La proposta di legge di Fratoianni e Bonelli contro chi danneggia l’ambiente

Francesco Giubilei 1 Luglio 2024 – 06:00

La trovata di Avs: il reato di "ecocidio". "Vent'anni di galera"

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In principio fu l’idea di introdurre un reato di negazionismo climatico, poi è arrivata la proposta di legge per il reato di ecocidio, il passo tra una norma liberticida e una legge che consegna le attività economiche dei cittadini e delle imprese nelle mani della magistratura in nome dell’ambiente è breve per i rosso-verdi Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni.

Dopo averlo annunciato nell’estate dello scorso anno, il testo per «L’introduzione del reato di ecocidio» a firma dei deputati Zaratti, Zanella, Bonelli, Borrelli, Dori, Fratoianni, Ghirra, Grimaldi, Mari, Piccolotti è stato da poco pubblicato sul sito della Camera.

Già dalla premessa si comprende il tenore della proposta di legge: «introdurre il reato di ecocidio nel nostro ordinamento vuol dire anche cambiare le regole di base con cui opera l’economia nazionale perché renderebbe giuridicamente e moralmente inaccettabile un eventuale grave danno alla natura, e conseguentemente riuscirebbe ad allontanare i finanziamenti dalle pratiche che distruggono in modo significativo gli ecosistemi».

In parole povere, se questa legge dovesse passare, un magistrato potrebbe imputare un’azienda o un’industria operante in numerosi settori (anche strategici) paralizzando il sistema economico della nazione. Il problema è che la stessa definizione di ecocidio è molto aleatoria e interpretabile come emerge dall’articolo 2 della proposta di legge che definisce ecocidio «qualsiasi atto illecito o arbitrario commesso con la consapevolezza che esiste una sostanziale probabilità che il medesimo atto causi un danno grave e diffuso o a lungo termine all’ambiente o a un ecosistema».

Eppure, secondo i deputati firmatari, introdurre il reato di ecocidio «stimolerebbe l’innovazione in una direzione sana ed ecologicamente sostenibile e avrebbe il potere di cambiare radicalmente i presupposti culturali trasformando la comprensione del nostro posto nel mondo naturale e della nostra responsabilità nei suoi confronti». In realtà, il duplice effetto che avrebbe una legge di questo genere sarebbe la decrescita in-felice e una pericolosa deriva manettara.

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Come se non bastasse, si dichiara il reato imprescrittibile e il Ministero della Giustizia dovrebbe «garantire la tutela delle persone che denunciano i reati di ecocidio, che forniscono prove o che collaborano alle indagini». Tutto il contrario di ciò che servirebbe per tutelare la natura incentivando comportamenti virtuosi e favorendo un approccio produttivista.

Pubblicato da ergatto

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