DISONOREVOLI DENTRO E FUORI

Ue, gli eurodeputati rossi danno lezioni di stile

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Alessandro Gonzato 28 giugno 2024

È il ballo dei ributtanti. Niente Opera di Vienna. Si danza a Bruxelles, rue Wiertz 60. Il palazzo è quello del parlamento europeo. Donne in lungo, e la Sinistra Italiana veste la tenda a fiori di Ilaria Salis, la quale (la Salis, non la tenda) prima di registrarsi aveva già occupato – legalmente – il suo ufficio da 16mila euro al mese. La sinistra tedesca invece sfodera Carola Rackete, la capitana-speronatrice delle motovedette della Guardia di Finanza, vestaglia rossa, elegantissime calze di spugna abbinate a scarpe da corsa. Ricorda il ragionier Ugo che gioca a tennis con Filini. Voce fuori campo: “Abbigliamento di Fantozzi: maglietta della Gil, mutanda ascellare aperta sul davanti e chiusa pietosamente con uno da balia; grosso racchettone 1912, elegante visiera con la scritta Casino Municipale di Saint Vincent”. Gli uomini, in posa tra le due dame, sono Domenico Lucano, che nulla può in mezzo a cotanta raffinatezza, e dire che Mimmo sindaco di Riace potrebbe dire la sua con quella sua maglietta (non fina) color salmone (le scarpe scimmiottano il modello Rackete); l’altro fusto, di cui non si riesce a risalire all’identità, è un ragazzone di colore il quale deve aver preso sul serio il primo giorno all’europarlamento, perché indossa addirittura un abito nero con camicia bianca. Da cacciare subito dal partito, qualunque sia, e se invece è un ospite, gli venga strappato il pass. C’è grande emozione per l’ingresso in società. Perfino troppa eccitazione nell’aria. Il neo dem Marco Tarquinio, ex direttore di Avvenire, è costretto a darci dentro con l’aspersorio e ondeggia il turibolo. Ne nos inducat in tentationem: sed libera nos a Malo. Amen.

Al centro della festa, attesissimo, c’è il compagno di partito Sandro Ruotolo, che sfoggia il baffo delle migliori occasioni. I baffi di Salvador Dalì volgevano alla cattedrale di Burgos. Quelli di Ruotolo, folti e canuti, tendono a Elly Schlein di cui è stato fedele capo della comunicazione per un anno. Ricompensato. C’era una cosa che ci salvava nel mondo, ed era lo stile italiano. L’euro-sinistra l’ha raso al suolo: i compagni non si accontentano più di sparare a zero sul nostro Paese; è troppo poco dipingerlo come un covo di fascistacci. È il salto di qualità: ora, oltre che con le calunnie, i voti a favore del“green” talebano e tutto il resto, bisogna abbattere la nazione anche con l’abbigliamento. Andiamo avanti. Il riccioluto Brando Benifei (non è Marlon), riconfermato a palazzo, ha il sorriso Durban’s e sembra un paggetto. È raggiante, il Brando, il quale nel suo primo mandato si è distinto per aver dichiarato quanto segue: «Ci sono rumors abbastanza convincenti che Eva Kaili (socialista allora fresca d’arresto per il Qatargate, ndr) stesse passando al centrodestra». Risate fragorose nello studio de La7.

Pubblicato da ergatto

curiosi.....

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