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“Opera razzista”. E la religione woke vuole cancellare il pittore anti-nazista

Morto da eroe in Normandia, Rex Whistler è l’ennesima vittima del politicamente corretto e dei suoi folli derivati

Massimo Balsamo 18 Giugno 2024 – 17:27

Wikipedia

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La Tate Britain è una delle gallerie d’arte più amate di Londra ma in questa epoca è difficile non fare i conti con la religione woke. Fino a qualche tempo fa nel ristorante dell’istituzione inglese era possibile osservare, studiare e analizzare lo straordinario murale “The Expedition in Pursuit of Rare Meats” di Rex Whistler, realizzato nel 1927, quando l’artista aveva appena 21 anni. Un’opera che racconta la storia di un viaggio di caccia immaginario attraverso varie epoche e continenti alla ricerca di cibi e bevande esotici. Ma l’accusa di razzismo è sempre dietro l’angolo.

Già nel 2020 erano scattate le proteste di un gruppo di attivisti per alcune scene “denigratorie e angoscianti”. In particolare, è finita nel mirino dei soloni la scena di un bambino nero strappato alla madre e ridotto in schiavitù. E ancora, le caricature di figure cinesi. Nessuno conosceva le reali intenzioni di Whistler, che può essere accusato di tutto ma non di razzismo. Certo, è noto per essere un pittore dallo spirito mordente, particolarmente sensibile alle scioccanti disuguaglianze degli anni Venti. Satira? Denuncia? Certamente qualcosa che non è stato preso in considerazione dalla galassia woke.

Pubblicato da ergatto

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