“Accuse non provate”. Ancora un assist delle toghe alle Ong
Sea Eye, bloccata in porto per due mesi, ha ricevuto responso positivo dal giudice di Reggio Calabria e ora “chiama” la Germania: “Abbiamo bisogno del sostegno politico del governo federale, l’Italia ignora i diritti del nostro Stato di bandiera”
Francesca Galici 6 Giugno 2024 – 08:54
«L’immigrazione è un business per mafia, camorra e ’ndrangheta». Andrea Di Giuseppe è il parlamentare Fdi eletto in Nord America che per primo ha denunciato lo scandalo dell’immigrazione illegale «travestita» da regolare, con la complicità del personale straniero nei nostri uffici consolari. «Non c’è solo il clic day che ha denunciato il premier Giorgia Meloni, ci sono “N” modi per entrare legalmente in Italia». Falsi passaporti, visti falsi o venduti sottobanco per turismo, studio o ricongiungimento familiare, finta discendenza italiana e cittadinanza jure sanguinis, false richieste di asilo politico, permessi di soggiorno venduti da funzionari corrotti ma anche attestazioni farlocche di capacità economica, financo furti d’identità, come denunciano da anni diplomatici e funzionari in tutto il mondo rimasti a lungo inascoltati. I Paesi più a rischio sono Congo, Repubblica Democratica del Congo, Sri Lanka, Pakistan (dove sono stati rubati dei visti dalla cassaforte dei nostri consolati) e Bangladesh, dove un visto può costare 12mila euro.
