Alpi, il caso delle riserve idriche: ecco cosa sta accadendo negli invasi
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Claudia Osmetti 16 aprile 2024
Messaggio urgente per i catastrofisti dello sci: toh, quella 2023/24 è una stagione d’oro e, per giunta, non si è ancora conclusa. Ché qui fioccano (è il caso di dirlo) allarmi a ogni passata di sciolina: il riscaldamento globale, il cambiamento climatico, la montagna così s’ammala, e signora mia lei non ci pensa ai ghiacciai sulle Alpi? Ecco, appunto. Partiamo da lì. Dai ghiacciai delle Alpi.
Rileva, la fondazione Cima, cioè il Centro internazionale del monitoraggio ambientale, che un accumulo di neve come quello degli ultimi dodici mesi non si vedeva dal 2012. E aggiunge l’osservatorio Anbi sulle risorse idriche che i valori superano quelli medi, per esempio in Valle d’Aosta l’indicatore Snow water equivalent (Swe) è di 1.300 milioni di metri cubi, in Lombardia è oltre il 26% dello standard, sul Brenta veneto si sono ammassati 200 milioni di metri cubi di manto nevoso.

Noi siam qui, a fondo valle, in questi giorni che sembra quasi estate, ma lassù, ai 2mila, ai 3mila, pure oltre, fa ancora freddo. Secondo le previsioni per i prossimi giorni a Livigno si tocca lo zero termico, sul passo del Tonale domani si scende addirittura sotto, a Cervinia la neve è attesa mercoledì e giovedì, a Cortina lunedì prossimo. Se fino a qualche mese fa il ritornello era l’allarme siccità, per la prossima bella stagione possiamo metterci l’anima in pace (e star tranquilli): i bacini alpini hanno attualmente un surplus di neve che diventerà acqua e andrà a rinfoltire quei fiumi che soffrono più di tutti le temperature alte di ferragosto.
Il Po, secondo Cima, quest’anno potrà contare su una quantità d’acqua del 29% maggiore rispetto alla mediana (che non è proprio la media ma un valore di mezzo) 2011-2022, il lago d’Iseo si è portato fino a ben 5 centimetri e mezzo sopra il massimo storico. mentre l’Adige conta un valore inferiore alla sua mediana del 4% che messa così sembrerebbe smorzare l’entusiasmo, epperò si tratta sempre del doppio di quello registrato nello stesso periodo l’anno scorso.
