L’Iva sul tartufo, il prodotto alimentare più caro in assoluto, scenderà ad 22% al 10%. Lo stabilisce un emendamento del governo che recepisce la sollecitazione dell’Ue ad adeguarla agli altri Paesi europei. A fare smuovere le acque alquanto stagnanti in un settore piccolo ma complesso, dai grandi problemi fiscali e commerciali, è stato l’incontro dello scorso ottobre alla Fiera di Alba tra l’eurodeputato Alberto Cirio (già assessore alla trifola del Piemonte) e il presidente del Parlamento europeo Martin Schultz. L’abbassamento dell’aliquota evita per il momento all’Italia una procedura di infrazione ed apre le porte al riconoscimento definitivo del tartufo- già in atto in Francia Spagna ed ex Jugoslavia- come «prodotto agricolo spontaneo».
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