Così Renzi ignora i diritti dei pensionati
Dopo la sentenza della Consulta sulla perequazione in tanti hanno dovuto accettare “una tantum”. E scattano i ricorsi
Una tantum. Dietro questa parola c’è una violazione dei diritti di migliaia di pensionati.

Già perché il governo Renzi ha ignorato con un colpo di mano la sentenza della Corte Costituzionale che con la sentenza 70 del 2015 ha dichiarato incostituzionale l’art 24 comma 25 della Legge n. 201 del 2011, voluta dal governo Monti in quanto lo ha ritenuto lesivo dei “diritti fondamentali connessi al rapporto previdenziale e fondati su inequivocabili parametri costituzionali quali a titolo esemplificativo: la proporzionalità del trattamento di quiescenza, inteso quale retribuzione differita (art. 36, primo comma, Cost.) e l’adeguatezza (art. 38, secondo comma, Cost.)”, spiega Celeste Collovati legale di Aspes, una tra le prime associazioni che si sono occupate dei diritti dei pensionati su questo fronte. “Quest’ultimo diritto – afferma la sentenza – è da intendersi quale espressione certa, anche se non esplicita, del principio di solidarietà di cui all’art. 2 Cost. e al contempo, attuazione del principio di eguaglianza sostanziale di cui all’art. 3, secondo comma, Cost. così da evitare disparità di trattamento in danno dei destinatari dei trattamenti pensionistici”.(…)
NEL SOLITO MODO DEMOCRATICO L’ABUSIVO ARROGANTE ED INCAPACE SE NE FREGA DELLA DEMOCRAZIA, DELLE LEGGI E DELLE SENTENZE…..
FA I PROPRI COMODI E QUELLI CHE GLI SONO COMANDATI…..
CAMBIASSERO ALMENO IL NOME.. DA “DEMOCRATCO” A “DELINQUENZIALE!

Pd:poveri deficienti,partito delinquenti,partito demenziale,porci depravati…..