dal nulla nasce il nulla:

Consumi al palo e la Bce non può far nulla: ecco perché la manovra è inevitabile

Adesso, però, gli scricchiolii economici crescono, i fondamentali del Paese restano tra i peggiori d’Europa. In Spagna, ex cenerentola, il Pil quest’anno crescerà tra l’1,2 e l’1,5%, il nostro tra lo zero e lo 0,2%. I comparti guida, costruzioni e automotive, nel paese iberico sono in pieno rilancio, mentre da noi edilizia e infrastrutture sono al palo: la perdita in 6 anni ha il segno meno per 60 miliardi di euro, oltre 70 mila imprese sono defunte, 400 mila posti di lavoro azzerati. I mesi passano e nulla si muove. L’automotive accenna a timide riprese nelle vendite, ma manca la Fiat degli anni ’80 che, nella ripresa, trascinava con se l’indotto e l’occupazione. Gli altri comparti che hanno nell’export il “core” cominciano a risentire del rallentamento delle economie forti, Usa, Cina, Germania, e così gli ordinativi calano e sono i dipendenti a farne le spese e quindi, a ricaduta, la fiducia e i consumi interni.

L’autunno porterà ulteriori peggioramenti, le scadenze tributarie, da metà novembre a metà dicembre, peseranno come un enorme zavorra sui consumi, nel frattempo partite Iva di piccole dimensioni e pensionati non avranno ricevuto nulla di quanto promesso da Renzi, che fa già un enorme fatica a confermare gli 80 euro per il 2015 a chi li ha concessi. Il Matteo nazionale nelle ultime uscite ha buttato in campo i 300 miliardi di euro che saranno concessi dalla Bce alle banche italiane e saranno utilizzabili, così ha detto Draghi, solo per finanziamenti a famiglie e imprese. Auspicabile intento, peccato che nell’ultimo mese i crediti spazzatura, sono arrivati a quasi 170 miliardi di euro e che questi crediti siano essenzialmente imputabili alle pmi, alle quali potranno essere concessi nuovi affidamenti solo nel caso dispongano dei rigidissimi requisiti imposti dalla stessa Bce attraverso Basilea 1, 2 e presto 3. Le banche vi si atterranno scrupolosamente e concederanno molto meno di quel che pensa Renzi, della manna fornita dalla Bce.

La situazione, non solo per rispettare i parametri europei, imporrà quindi una manovra straordinaria per poter far fronte alla cassa integrazione straordinaria da finanziare e per il pagamento dei debiti della PA. Poi ci sono gli impegni per le ristrutturazioni delle scuole, la ricerca da rifinanziare, gli esodati da sanare. Renzi avrebbe potuto fare meglio se, invece di puntare essenzialmente sulle riforme costituzionali, avesse lanciato un piano Marshall per l’economia, rilanciando gli investimenti in infrastrutture, concedendo detrazioni fiscali a chi acquista beni durevoli o investe nelle imprese produttive insediate in Italia. Ma nessuno di questi tasti è stato toccato e adesso l’amaro calice della manovra è prossimo a dover essere ingoiato, elezioni anticipate o meno.

di Bruno Villois

 

UN DISASTRO SU TUTTA LA LINEA, I PEGGIORI D’EUROPA (e nell’articolo non si parla dei clandestini….) , NESSUN SEGNO DI RIPRESA MA…..

TASSE, TASSE……. ANCORA TASSE !

RESTANO IMMUTATI GLI SPRECHI DI STATO (scorte e stipendi da sogno…) ,  E LE SOVVENZIONI AD ENTI INUTILI E FASULLI……

COMPLIMENTI AI VUOTI STARNAZZATORI, NON SI SAREBBE POTUTO FAR DI…

PEGGIO !

 

 

Pubblicato da ergatto

curiosi.....

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