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La posizione del governo italiano era nota da mesi. Secondo lei perché l’indicazione dell’Alto Commissario Borrell sul nome Di Maio è arrivata comunque? C’è qualcosa di politico? «Non posso dare una chiave di lettura politica. Senta, io non vorrei che Mario Draghi abbia speso pezzi della sua credibilità, giustamente forte in Europa e nel mondo, per una causa sbagliata. Poi le circostanze avranno aiutato tutto questo. Il greco Avramopoulos mi dicono sia sceso di quotazioni per i riflessi del Qatargate. Però c’è un’altra cosa che veramente è clamorosa».
Un’altra ancora?
«Quella originaria: i 5 stelle sono nati contro tutto questo. Prima semini l’odio, l’uno vale uno, carichi il Paese di ignoranza… Poi ti “casteggi”, neologismo gasparriano. Assumi ruoli che implicano staff, lauto trattamento economico, viaggi. Un’assurdità sia nel merito che nella dinamica. Anzi, un organigramma “fantasy”.
Cioè?
«Dopo Di Maio inviato Ue nel golfo persico, possiamo fare, che so, Grillo rettore a La Sapienza, Bonafede alla Bocconi, Taverna possiamo farla diventare prefetto di Roma. Sa che le dico? Voglio promuovere una “Sogin del grillismo”, una società per liberare l’Italia dalle scorie che hanno lasciato questi qua».