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Murgia e Boldrini dove sono? L’orrore che fa vergognare la sinistra

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Fausto Carioti 08 aprile 2023

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Murgia e Boldrini dove sono? L'orrore che fa vergognare la sinistra

Murgia e Boldrini dove sono? L’orrore che fa vergognare la sinistra

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Immaginiamo che a un evento pubblico organizzato da Fratelli d’Italia o dalla Lega un gruppo di adolescenti maschi, alla presenza di qualche coetanea complice, abbia stuprato una quindicenne. Che la violenza sia stata ripresa dai cellulari, come nei migliori riti tribali di quest’epoca idiota, e che per sette mesi non si sia saputo nulla di cotanto orrore. Cosa sarebbe successo quando la notizia sarebbe finalmente diventata pubblica? Non occorre sforzare la fantasia, è un copione facile da immaginare. Ci sarebbero stati presidi transfemministi sul luogo dello stupro. In parlamento e sui giornali che grondano retorica dei diritti civili tutt* avrebbero preteso di conoscere la verità: chi sono i responsabili? Chi li ha coperti? Perché ovviamente ci sarebbero state coperture: come è possibile che una notizia simile esca dopo 200 giorni? Chi ha avuto interesse ad insabbiarla sinora, consentendo a uno dei responsabili di scappare all’estero?

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Ci sarebbe stato il diluvio degli hastag dell’indignazione: #NonUnaDiMeno, #IlCorpoDelleDonne, #SeNonOraQuando. Sarebbero stati messi sotto processo i massimi dirigenti del partito organizzatore. Michela Murgia, Laura Boldrini ed Elly Schlein avrebbero avuto nuove meravigliose opportunità per discettare sul legame indissolubile tra mascolinità tossica e destra italiana. Solo che la storia vera è un po’ diversa. Non per la povera vittima quindicenne, che c’è stata, né per le modalità dello stupro o per il lungo silenzio che è seguito. Ma per altri aspetti. Intanto, la violenza è avvenuta alla Festa dell’Unità, dedicata dal Partito democratico, come ormai è regola, ai valori dell’inclusione e dell’integrazione. E non in un posto qualunque, ma al Parco Nord di Bologna, la città simbolo della Schlein e di ciò che resta del Pd.

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