E se pure Calenda considera “un errore combinare un evento musicale con il messaggio del Presidente di un Paese in guerra”, praticamente lo stesso che pensa Salvini, allora sì che siamo a cavallo. Una coalizione così variopinta e coesa contro di lui, Volodymyr non era ancora riuscito a crearla neppure a Mosca.
– Unico piccolo rischio per Zelensky, lo dico senza pretese: spesso si dice che “il troppo stroppia“. Sta a significare: anche la Nutella, se assunta in quantità eccessive, alla fine può dare fastidio. Quindi va bene presenziare a Cannes, agli Oscar, all’Onu, al Wef, alla Sagra del Pomodoro e a quella della cipolla tropeana. Ma non bisogna esagerare, altrimenti poi uno rischia di produrre l’effetto opposto. E risultare antipatico.
– La pensa più o meno così Lucio Caracciolo, non proprio uno dei nostri, ma persona intelligente. Dice: “La domanda è: perché Zelensky ha accettato l’invito al Festival? Non credo possa guadagnarci qualcosa”. E ancora: “Questo mescolare continuamente l’orrore della guerra, i combattimenti in corso, il sangue che scorre, con un sottofondo musicale o sportivo, oltre a essere di cattivo gusto, è anche diseducativo“. La guerra non è un pranzo di gala. Non è una canzone. E neppure una partita di calcio. È una roba seria, dove si spendono miliardi per ammazzare gente e distruggere cose.
GIUSEPPE DE LORENZO
IL COMICO MANOVRATO CON I FILI STA FACENDO IL PIENO DI DENARO, ARMI ED…ANTIPATIA ASSOLUTA .
BEN VENGA ALLA SAGRA DEL NULLA , AUMENTERA’ IN NUMERO DI CHI NON LO SOPPORTA : SOPRATTUTTO IN QUANTO MACELLAIO CHE LUCRA SULLE MORTI DEI SUOI CONCITTADINI E CHE NON VUOLE ASSOLUTAMENTE LA PACE .