Giustizia, Sallusti: “Perché la partita è già persa” (e il mistero-Mattarella)
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Giustizia, Sallusti: “Perché la partita è già persa” (e il mistero-Mattarella)
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Se David Ermini, capo uscente del Csm – organo di autogoverno della magistratura – eletto in quella carica col metodo correntizio Palamara da Palamara in persona può dire nel suo discorso di commiato che le correnti sono il male della giustizia e che la “la magistratura non è politicizzata”, se può dire questo davanti al Capo dello Stato senza suscitare anche solo una minima reazione di sdegno, o almeno un sorriso, bè allora penso che la partita per riformare il sistema giudiziario sia davvero persa. Sotto il regno di Ermini, iniziato nel 2018 grazie a un accordo raggiunto con la complicità di un deputato del Pd, Luca Lotti (allora indagato), la magistratura ha toccato uno dei punti più alti di opacità, faziosità e guerriglia interna, cioè uno dei punti più bassi di trasparenza.
Perché il presidente Mattarella abbia tenuto in piedi fino a fine mandato il più screditato Csm della storia è un mistero; perché ieri lo abbia omaggiato come se nulla di grave fosse accaduto in questi ultimi cinque anni è un doppio mistero e qui ci fermiamo per rispetto al Capo dello Stato.
FACILE CAPIRLO, DIFFICILE DIRLO….. NON SIAMO IN DEMOCRAZIA !