La bava con cui la Stampa ha sostanzialmente scelto di appoggiare il nuovo corso di Elly Schlein non mi sorprende. In fondo la sinistra, soprattutto i media di sinistra, è sempre alla cerca di un simbolo che possa scaldare un po’ i cuori al circoletto di intellettuali fluidi e inclusivi. Elly è una donna, è femminista, è ecologista, lesbica (forse dovrei dire bisessuale) e progressista. Appoggia le battaglie per i rider, il ddl Zan e ogni cosa Lgbtqxyz+. Già nota la sua posizione a favore delle Ong, pure di Carola Rackete, ha avuto l’endorsment di Michela Murgia, ha espresso solidarietà a Roberto Saviano, baci e abbracci con Boldrini ed è il punto di riferimento delle Sardine. Se uno va sul suo sito trova il video della sua partecipazione ad un convegno “Migrare è umano” insieme a Sea Watch, Mediterranea, Open Arms e… Marco Damilano. Praticamente abbiamo già trovato la nuova Soumahoro donna, lesbica e bianca. Farà la stessa fine?
GIUSEPPE DI LORENZO