Pasticcio sul reddito di cittadinanza: niente “multa” per chi rifiuta un lavoro
13 Giugno 2022 – 10:28
Ferma al palo la decurtazione per il rifiuto di un’offerta congrua: il taglio di 5 euro non si è ancora materializzato
Porre un freno all’uso indiscriminato del reddito di cittadinanza, mettendo una serie di paletti nei confronti di chi rifiuta un’offerta di lavoro. È questa l’intenzione del governo, che ha previsto un decalage mensile di 5 euro per ciascun mese a partire dal mese successivo a quello in cui si è eventualmente rifiutata un’offerta ritenuta congrua. Il problema è che le “multe” sono ancora ferme al palo, non hanno trovato attuazione pratica e così l’intervento non può essere considerato efficace.
Il pasticcio
L’intervento studiato avrebbe dovuto iniziare a mostrare i suoi primi effetti a partire da gennaio 2022, ma fino a questo momento c’è solo l’ombra: Il Messaggero riferisce che dall’Inps fanno sapere che il taglio di 5 euro non si è ancora materializzato. Il motivo? In diversi casi le offerte di lavoro non vengono tracciate e, di conseguenza, i rifiuti difficilmente emergono.
Ma c’è altro: i centri per l’impiego tardano a comunicare all’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro i nomi dei percettori che dicono “no” al lavoro. Le misure non hanno ancora avuto l’impatto sperato. Anzi, Il Messaggero parla del pasticcio per gli importi aumentati: “Oggi i percettori del sussidio ricevono in media 585 euro al mese, mentre nel 2021 l’asticella si fermava a quota 577 euro”.
SOLO PAGLIACCI POSSONO PROPORRE UNA MULTA DI 5 EURO A CHI RIFIUTA IL LAVORO !!