La linea del ministro Renato Brunetta sul rientro al lavoro dopo le vacanze natalizie prevede già amplia flessibilità ma un altro ministro, ossia Fabiana Dadone, che in questi mesi si è distinta più per le prese di posizione sulla liberalizzazione della cannabis che per il resto, vorrebbe un’Italia più chiusa. La grillina ha svelato quale sia la sua visione sullo smart working in relazione a quest’ondata di pandemia attraverso un’intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano.
“In Italia siamo stati i capofila del ricorso al lavoro agile per i lavoratori, sia pubblici che privati, e ora diciamo no proprio mentre in tutta Europa vi fanno ricorso?”, ha premesso il capo di Dicastero per le politiche giovanili. La grillina, in sintesi, non concorda con chi, facendo parte dell’esecutivo in carica, sta mettendo in campo ogni risorsa possibile pur di non ripristinare le restrizioni dei primi mesi pandemici. L’esponente del MoVimento 5 Stelle ha parlato di una “retromarcia dannosa” in funzione della scelta operata dal governo di Mario Draghi che ha preferito evitare di chiudere del tutto.