Nuova legge sulla caccia, Roberto Salvini: “Portata avanti una politica filoanimalista della peggior specie”

“Lo spirito originario della legge era quello di incrementare la fauna nobile stanziale sul territorio – spiega Salvini -. Per questo, furono istituite le zone di ripopolamento e cattura, le zone di rispetto venatorio e gli istituti di produzione della selvaggina. Dalla sua uscita nel ‘92 a oggi questa legge è stata totalmente stravolta. Queste zone sono state lasciate nel declino più assoluto, mentre il territorio cacciabile è passato da 67% previsto a neppure il 40%. I finanziamenti che pagati dal mondo venatorio non vengono più spesi per contenere i predatori e incrementare la fauna dove è più carente, ma prendono altre direzioni, contrariamente a quanto era previsto dalla legge. Il rilascio delle licenze di caccia è diventato difficilissimo da sostenere, quasi fosse una laurea, mentre la vigilanza è quintuplicata: così da una parte si scoraggiano gli aspiranti nuovi cacciatori, mentre dall’altra si reprime gli attuali”.
“Viene portata avanti una politica filoanimalista della peggior specie – continua il consigliere –. Nemmeno in Europa si riscontra una pressione così protezionista a discapito del mondo il venatorio. E poiché gli animali selvatici non conoscono la politica, si continuano a riprodurre a dismisura. E questo, oggi è più controproducente che mai. Dal momento che abbiamo tutto il manifatturiero, il turismo e il commercio fermi e si sta puntando al rilancio dell’agricoltura è addirittura miope non mettere sotto controllo tutte le specie selvatiche che danneggiano le attività agricole e scoraggiano una delle poche forme d’imprenditoria che offre prospettive di rilancio economico”.
“In questo il cacciatore sarebbe dovuto diventare protagonista – conclude Roberto Salvini –. Come accade in tutto il mondo, il controllo da parte del mondo venatorio e la forma tradizionale di contenimento della fauna, non i veleni, né le catture per poi farla abbattere. Ho portato otto emendamenti per dare indirizzo di legge a questa direzione, ma sono stati tutti respinti“.
IL CACCIATORE E’ UNA PERSONA DISTURBATA , FRUSTRATA ,IMPOTENTE CHE TROVA I SUOI ORGASMI UNICAMENTE AMMAZZANDO FAUNA CHE FATICA A SOPRAVVIVERE TRA CEMENTI, TRAFFICO E VELENI.
LE SPECIE SELVATICHE CHE “DANNEGGIANO ” L’AGRICOLTURA POSSONO ESSERE TRANQUILLAMENTE CONTENUTE IN CENTO ALTRI MODI SENZA STERMINARLE TUTTE ALTERANDO SI’ IN QUESTO MODO L’EQUILIBRIO DELLA NATURA.
PARLARE DI BENEFICI DELLA CACCIA SIGNIFICA ESSERE IGNORANTI COME CAPRE O IN MALAFEDE ASSOLUTA !
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