Vittorio Feltri contro Giuseppe Conte: “Semplificazioni? Ogni tanto salta su un pirla con questa idea”
La classe politica salutò con entusiasmo le legge che avrebbe dovuto portare alla semplificazione, parola magica. Trascorre un po’ di tempo speso in discussioni politiche, e finalmente si decide qualcosa di concreto: istituiamo un ente incaricato di eliminare gli enti inutili. Geniale. I cancellatori assunti nel nuovo organo lavorano per presentare il loro piano, ma non giunsero mai in porto. Non riuscirono poveracci a combinare nulla di concreto. In sostanza l’organo addetto al taglio degli enti inutili aggiunse se stesso alla pletora degli istituti inefficienti. Una spesa in più da sostenere. E ovviamente il debito pubblico anziché calare è aumentato a dismisura.
Oggi si è ricominciato a parlare di semplificazione ma se leggiamo le cronache dal Palazzo ci rendiamo conto che siamo al campo delle sette pertiche. Solo chiacchiere. Buoni propositi che non trovano concretizzazione. Significa che cambiano gli esecutivi, sia di destra sia di centro sia di sinistra, ma il totale è sempre lo stesso: nulla di fatto. Rammentate il professor Monti? Quando entrò a Palazzo Chigi proclamò la necessità di procedere alla spending review, cioè la riduzione della spesa, che consistette solamente nel brutale abbassamento degli investimenti nella sanità. A causa del quale è diventato un problema affrontare il dramma del Corona virus. Quindi attenzione signori del governo.
Se invece di sfrondare le ramificazioni del nostro sistema burocratico che blocca il funzionamento dello Stato, lo complicate, conviene desistere, rinunciare alla realizzazione di progetti ambiziosi che non ci trovano all’altezza. Siamo già messi abbastanza male, evitiamo almeno di avvelenarci ulteriormente l’esistenza.
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