LELO
Vittorio Feltri e il coronavirus: “Se muore un anziano vale meno. Avete notato che gli antifascisti…”
Complice il virus, l’ anziano che muore infetto è buono giusto per completare le statistiche, però non dispiace a nessuno che finisca sottoterra. Anzi il suo funerale è consolatorio per i giovani, dimostra che Corona ci vede benissimo e uccide solo gli scarti vetusti della società. Se crepa un giovane tutti si spaventano per immedesimazione.
Pensano: oddio forse sono a rischio pure io. Se viceversa va al cimitero un soggetto attempato si fregano le mani dalla soddisfazione: meno male che il virus è esiziale soltanto per quei rompicoglioni che sfruttano la pensione immiserendo l’ Inps. A ciò siamo arrivati e il fatto non mi sorprende poiché i venerandi da decenni sono nel mirino di chi si illude di rimanere in eterno giovane, ignorando che per campare a lungo è indispensabile incanutire. I vecchi subiscono lo scherno, il dileggio dei ragazzotti e dei loro genitori, i quali si confermano razzisti.
Infatti la discriminazione non si determina in base al colore della pelle, della nazionalità di un individuo, ma scatta nei confronti dei Matusa. Eppure nessuno si scandalizza né deplora tale orrendo costume. D’ altronde siamo abituati alla imbecillità diffusa. Basta constatare un particolare. Allorché l’ Italia era schiava del fascismo non c’ era in giro neanche un antifascista, ora che le camicie nere sono morte l’ antifascismo trionfa. Lottare contro i fantasmi è facile.
di Vittorio Feltri
D’ALTRA PARTE SI VEDE QUANTO I “GIOVANI” SIANO INTELLIGENTI, ACCULTURATI E PRODUTTIVI….
Rispondi